Ulisse L'eroE omerico, rIpreso piu volte da diversi aUtori di differenti letterature, diventa il simbolo della brama di conoscenza dell'uomo e della sua voglia di infrangere i limiti

Milan Kundera

Nacque a Brno il 1° Aprile 1929, nell'attuale Repubblica Ceca. Fu uno scrittore, poeta, stagista e drammaturgo francese diventato famoso in Italia, dagli anni 80, per il suo romanzo intitolato "l'insostenibile leggerezza dell'essere".

L'ignoranza

La trama: un uomo e una donna si incontrano per caso mentre tornano al loro paese natale, che hanno abbandonato vent’anni prima scegliendo la via dell’esilio. Riusciranno a riannodare i fili di una strana vicenda d’amore, appena iniziata e subito inghiottita dalla Storia? Il fatto è che dopo una così lunga assenza “i loro ricordi non si somigliano”. La nostra memoria è flebile: viviamo sprofondati in un immenso oblio, e ci rifiutiamo di saperlo. Solo coloro che, come Ulisse, tornano dopo vent’anni a Itaca possono contemplare, attoniti e abbagliati, la dea dell’ignoranza.

In greco “ritorno” si dice nòstos. Álgos significa “sofferenza”. La nostalgia è dunque la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare. Per questa nozione fondamentale la maggioranza degli europei può utilizzare una parola di origine greca (nostalgia, nostalgie), poi altre parole che hanno radici nella lingua nazionale: gli spagnolo dicono añoranza, i portoghesi saudade. In ciascuna lingua queste parole hanno una diversa sfumatura semantica. Spesso indicano esclusivamente la tristezza provocata dall’impossibilità di ritornare in patria. Rimpianto della propria terra. Rimpianto del paese natio. La nostalgia appare come la sofferenza dell’ignoranza. Tu sei lontano, e io non so che ne è di te. Il mio paese è lontano e io non so cosa succede laggiù.

Umberto Saba

Nacque a Trieste il 9 Marzo 1883 e morì a Gorizia il 25 Agosto 1957. Fu un poeta e aforista italiano.

Ulisse

Nella mia giovinezza ho navigato lungo le coste dalmate. Isolotti a fior d'onda emergevano, ove raro un uccello sostava intento a prede, coperti d'alghe, scivolosi, al sole belli come smeraldi. Quando l'alta marea e la notte li annullava, vele sottovento sbandavano più al largo, per fuggirne l'insidia. Oggi il mio regno è quella terra di nessuno. Il porto accende ad altri i suoi lumi; me al largo sospinge ancora il non domato spirito, e della vita il doloroso amore.

Il poeta si identifica nel personaggio di Ulisse. L'eroe greco che rispecchia lo stato d'animo attuale di Saba e la sua disposizione di spirito: l'autore è infatti nella tarda maturità (ha superato i sessant'anni), ma sente di non avere esaurito la propria parabola esistenziale; anzi, la vita può ancora offrirgli verità da scoprire, purché non si accontenti dell'approdo, ma si metta in viaggio per raggiungere altre mete (i motivi del porto e del viaggio sono ricorrenti nel Canzoniere). Secondo una versione del mito, Ulisse, giunto ormai vecchio in patria, dopo molte peregrinazioni, sentì l'impulso di rimettersi in viaggio, per soddisfare la sua inesausta sete di conoscenza. Abbandonò perciò nuovamente l'isola natale e gli affetti familiari. Allo stesso modo, il poeta non desidera la quiete che può offrire una tranquilla vecchiaia; non si rassegna a una condizione senile di rinuncia e di passiva attesa della morte (Il porto / accende ad altri i suoi lumi). Come Ulisse, è animato da uno slancio giovanile (me al largo /sospinge ancora il non domato spirito) e si sente destinato a nuove esperienze, anche se ciò significherà dover affrontare nuove prove e inquietudini.

Giovanni Pascoli

Fu un poeta accademico italiano, figura emblematica della letteratura italiana dell'Ottocento. Nacque a San Mauro di Romagna il 31 Dicembre 1885 e morì il 6 Aprile 1912.

I poemi conviviali

http://online.scuola.zanichelli.it/letterautori-files/volume-3/pdf-online/20-pascoli.pdf

Il poeta immagina che Ulisse, già vecchio, inso erente della riacquistata serenità a Itaca, riprenda la navigazione, ripercorrendo le tappe delle sue straordinarie avven- ture. Ma il viaggio segna la ne delle sue illusioni, poiché la molla del suo andare per mare, la sete di sapere, si trasforma nella consapevolezza che nessuna conoscenza certa è possibile. Così Pascoli proietta sul mondo antico la sensibilità inquieta della modernità e trasforma l’Ulisse omerico nell’eroe della scon tta, dello scacco dell’uo- mo di fronte al mistero e alla morte.

Il corpo di Ulisse, sospinto dal mare, approda dopo nove giorni all’isola di Calypso, ma questa volta egli non è più l’uomo ero della propria umanità, quello che rinunciò all’immortalità promessa dalla ninfa; ora è invecchiato e indebolito e, non appena tocca terra, si abbandona alla morte. Calypso, la ninfa immortale, ha un presentimento infau- sto appena sente i versi della cornacchia e del gufo. Nei versi conclusivi la dea avvolge il corpo dell’uomo nella massa morbida dei suoi capelli e al pianto funebre unisce amare ri essioni sulla vita e sulla morte: la morte implica un ritorno al nulla molto più duro da sopportare del non essere mai nati, perché si abbandona la vita e con essa gli affetti.

Cesare Pavese

Nacque il 9 Settembre 1908 a Santo Stefano Belbo e morì a Torino il 27 Agosto 1950. Fu uno scrittore, stagista e traduttore italiano.

Dialoghi con Leucò

http://www.liceogalvani.it/lavori-multimediali/labirinto/labirinto/marino/dialoghi_leuco.htm

Trama: I ventisei dialoghi dell’opera di Pavese sono organizzati in brevi conversazioni a due interlocutori. È sempre presente una protagonista, Leucotea (troncata in Leucò) che alterna le sue conversazioni con eroi della mitologia greca e latina, sia dèi, sia mortali (da Edipo a Tiresia, da Calipso a Odisseo, da Eros e Tànatos, da Achille a Patroclo...). Le conversazioni, ricche di tensione e intrise di tragedia, affrontano le tematiche più universali della storia dell’umanità: il rapporto tra uomo e natura, le eterne angosce dell’uomo, la sessualità, la morte, la necessità del dolore, il destino, il ricordo, il rimpianto ecc. Il primo nucleo tematico è quello che vede il passaggio dell’uomo dal caos dell’indistinto (I Titani) al mondo degli dèi. Motivo connesso al passaggio dall’irrazionale alla presa di coscienza della ragione, è quello della nostalgia per l’infanzia (I due, La madre), argomento ricorrente nell’angoscioso esistenzialismo pavesiano. Altra tematica ingombrante nel libro è quella della sessualità (Gli Argonauti, Schiuma d’onda, La belva, L’inconsolabile) in cui si affronta in modo tragico il legame tra sesso e morte. Il tema della morte è associato in modo assoluto all’idea di libertà (in questo senso mancante) di fronte a un destino segnato (La madre, I due, La strada) che porta, senza possibilità di uscita, alla tristezza della condizione dell’uomo. La rupe, La chimera e La nube si scontrano con l’idea del combattimento, dell’audacia e della sconfitta; infine viene illustrato l’anelato desiderio umano di raggiungere gli dei, l’irrazionale, l’esaltazione e l’aspirazione al divino in un contrasto eterno e incolmabile.

James Joyce

Nacque a Dublino il 2 febbraio 1882 e morì a Zurigo il 13 gennaio 1941. Fu uno scrittore, poeta e drammaturgo irlandese.

Ulysses

Nel 1922 viene pubblicato il capolavoro dello scrittore James Joyce, intitolato “Ulisse” (titolo originale “Ulysses“). Il romanzo narra le vicende di un uomo moderno alle prese con i problemi e le vicissitudini quotidiane, non il destino di un eroe.

Il romanzo è caratterizzato da ben diciotto episodi divisi in tre sezioni: la prima denominata Telemachia, che riguarda le avventure di Stephen-Telemaco; la seconda sezione riguarda le avventure di Ulisse, ossia di Leopold Bloom e nella terza si descrive il ritorno del personaggio principale Bloom, che ritorna alla sua normale quotidianità, come fece Ulisse intraprendendo il suo Nostos, verso Itaca. L’autore nel suo libro si evidenzia come un Omero dei tempi moderni, stravolgendo la struttura classica del poema greco. Il suo eroe, Bloom, è in effetti un antieroe; il suo viaggio nella vita non porta né ad alcuna meta né ad alcun risultato. Il suo percorso è segnato da continui insuccessi e sconfitte. Tra di essi, per esempio, la mancata sintonia con il giovane Stephen ed il tradimento subito da parte di sua moglie Molly.

A cura di Dora Manto

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