Il Vizio dell'Odio
Un buonissimo giallo italiano scritto in modo molto scorrevole con una trama originale e ricca di colpi di scena senza trascurare situazioni leggere che rendono ancora piu' piacevole la lettura...
[GBKINDLE]
Il libro è ben scritto, simpatico l'uso di alcuni vocaboli in dialetto piemontese. Bella l'idea dei "capitoli al contrario", che raccontano la storia dal punto di vista di uno dei protagonisti...
[Catia]
Perché uno stimato chirurgo in pensione teneva un uomo segregato in una cantina segreta?
Perché l'ha torturato per dodici anni?
Perché lo odiava.
Non si può smettere di odiare una persona, anche se si scopre che il proprio odio era infondato.
È come un'abitudine, non se ne può fare a meno. È come un vizio, l'odio: fa male, ma fa stare bene.
Lo odiava con tutte le sue forze, perché dodici anni prima quell'uomo ha rapito suo figlio, e molto probabilmente l'ha ucciso.
Ecco cosa vuole sapere il dottor Setteconce: dov'è il corpo di Giorgio?
Mi spiace, Valeria: non ci sono riuscito...
Ma la morte porta via il dottore prima che riesca a scoprire cos'è successo al figlio.
L'uomo della cantina muore d'inedia, abbandonato dal suo aguzzino.
I giornali sguazzano in questa notizia, rimestando nel calderone dell'orrore popolare, nella pornografia del dolore, nella spettacolarizzazione del mostro della porta accanto.
La notizia scatena la rabbia di qualcuno che è deciso a scoprire la verità.
Tutti quelli che sono stati coinvolti nel rapimento del piccolo Giorgio Setteconce iniziano a morire, massacrati con furia selvaggia.
Polloni dovrà trovare la sconvolgente verità sulla scomparsa di Giorgio Setteconce, e dovrà arrivarci prima dell'assassino.