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Project Based Learning: tutta un'altra scuola di Jenny Poletti Riz

Di cosa si tratta

gli otto elementi chiave del PBl secondo il Buck Institute of education

Ambiente di matrice costruttivista

  1. Centrato sull'alunno
  2. Didattica attiva, compiti autentici (veri compiti autentici)
  3. Si parte da una domanda o da un problema a cui gli studenti devono dare risposta (Driving Question)
  4. L'apprendimento si innesca proprio a partire dalla necessità di risolvere problemi, di costruire qualcosa (Need to know)
  5. Si lavora sulle competenze del XXI secolo, ma anche sui contenuti
  6. Gli studenti lavorano in gruppo verso un obiettivo comune
  7. Di solito si ha un prodotto finale con un destinatario reale per uno scopo reale
  8. Gli studenti pianificano e riflettono costantemente sul proprio operato e apprendimento
  9. Gli studenti hanno un ampio margine di scelta e ownership
  10. Gli apprendimenti sono tutti per scoperta e l’insegnante interviene con lezioni raramente e solo su sollecitazioni strutturate
  11. Ruolo dell'insegnante: facilitatore/coach

Video introduttivi (in English)

progetti e PBL: cosa cambia?

In Italia

Lepidascuola, metodologia ideata dal prof. Enzo Zecchi

cominciamo a riflettere e discutere

  • Quali sono secondo voi gli aspetti più caratteristici del PBL in base a ciò che è stato detto fino ad ora?
  • Scegliete una delle parole chiave relative al PBL e discutete della sua importanza nel contesto della vostra classe
  • Come dovreste modificare le vostre pratiche per incorporare il PBL nella vostra didattica?

Ora si rielabora!

Dopo aver discusso, in coppia create una presentazione con Google slides composta da 5 slides, 5 immagini e 5 parole chiave relative al PBL + una slide con una vostra frase di commento (potete utilizzare anche un template da Slidescarnival)

Decisioni da prendere prima di iniziare

  • I tempi
  • Il tema
  • Mono o multidisciplinare
  • I gruppi

Come scegliere il tema

  • Elaborare a ritroso partendo da un tema di attualità per ritrovare i nuclei fondanti
  • Parti dai nuclei fondanti delle materie
  • Trova idee e progetti sul web
  • Parti dal quotidiano delle professioni
  • Parti dalla tua comunità e dai suoi bisogni
  • Immagina progetti a partire da eventi locali o nazionali (prof. Zecchi)

Chi sceglie il tema?

  • Gli insegnanti
  • Gli studenti rispettando vincoli imposti dal docente
  • Il docente sceglie il tema e i gruppi di studenti i sottotemi
  • Gruppi di studenti scelgono temi diversi in accordo con docente (Zecchi)

Esempi di prodotti e servizi

  • Far costruire delle prove di verifica
  • Far costruire dei giochi didattici
  • Far costruire un sito web che spieghi un argomento
  • Far costruire un corso online
  • Far costruire un video, un cartone animato, un fumetto, ri-doppiare un video, comporre e cantare un brano rap
  • Riscrivere un capitolo del libro di testo
  • Indagini conoscitive (Tecnologie, bullismo, ecc,)
  • Guide turistiche al lavoro per la città
  • Gestione iniziative d'istituto o locali (Zecchi)

preparare la classe

  • Capire il livello
  • Motivare gli alunni al progetto. Come?
  • Partire da problemi reali, vicini ai vissuti degli studenti
  • Avvicinare gli alunni ai contenuti-skill necessari. Zona di sviluppo prossimale!
  • Presentare un piano di valutazione evidenziando il feedback possibile
  • Permettere, favorire uso di tecnologie. (Zecchi)

il ciclo di vita di ogni progetto (lepidascuola)

  • Ideazione
  • Pianificazione
  • Esecuzione
  • Chiusura

ideazione secondo lepidascuola

L’idea di progetto può essere rappresentata rispondendo a domande

  • Chi sono gli utenti
  • Quali i loro bisogni?
  • Quali le caratteristiche del prodotto/servizio per soddisfarli?

La mappa split tree

  • A sinistra si elencano gli utenti e i loro bisogni
  • A destra le caratteristiche del prodotto/servizio

Per costruire la mappa split tree: domande guida

  • Quale prodotto avete deciso di costruire?
  • Quali persone pensate lo potranno utilizzare? E secondo voi perché lo utilizzeranno? A quali loro necessità potrà dare risposta?
  • E quindi come dovrà essere, come dovrete farlo, quali caratteristiche dovrà avere insomma per soddisfare le necessità che avete immaginato? (Zecchi)
Mappa tratta dalla presentazione del prof. Zecchi - Bomporto 18 Settembre 2015

Rubric di valutazione della mappa split tree

Ora tocca a voi!

Scegliete una delle seguenti Driving Questions (pensate per gli studenti) e provate ad immaginare quale prodotto servizio possa rispondere efficacemente. Infine provate a costruire la mappa split tree utilizzando Popplet o Coggle:

  • Come possiamo prepararci al meglio alla scelta della scuola superiore e nello stesso tempo aiutare i futuri compagni che si troveranno nella nostra situazione? (per studenti di terza media)
  • Come possiamo accogliere nel modo migliore i compagni di quinta elementare che vogliono conoscere la scuola media? (per studenti della scuola secondaria di I grado)
  • Perché a volte dopo una certa età si perde la memoria? Cos'è la memoria e come funziona? Come possiamo valorizzare gli anziani del centro diurno comunale e far sì che le loro storie e la loro saggezza non vengano dimenticati e vengano anzi conosciuti? (studenti di scuola primaria e secondaria di I grado)
  • Come avviene e a cosa serve il riciclo della plastica? E' davvero utile? Come potremmo incentivarlo a scuola e a casa? (studenti di scuola primaria e secondaria di I grado)

pianificazione

Per verificare se il progetto è fattibile gli studenti devono chiedersi:

  • Quali le attività da compiere?
  • Per ogni attività chiedersi: "Quali risorse umane e materiali?"
  • Quanto tempo?
  • Quali apprendimenti?

studio di fattibilità

Esecuzione

  • Gli studenti sviluppano il servizio o il prodotto, anche con servizi e prodotti intermedi già definiti (deliverables)
  • Continuano a riflettere sul loro percorso anche attraverso la scrittura (documento di narrazione)
  • L'insegnante si confronta spesso con loro anche per verifiche formative e per consulenze
  • Gli studenti rivedono la loro idea ed effettuano eventuali modifiche anche allo studio di fattibilità
  • Si verifica la gestione dei tempi

documento di narrazione

Perché? Per favorire la metacognizione: l'esperienza da sola non porta ad apprendimenti. Servono la riflessione e la definizione dei concetti chiave, anche guidata dall'insegnante che corregge eventuali misconceptions.

Si può utilizzare anche Google Forms se vogliamo dare una traccia più strutturata per iniziare. Per gli studenti è molto faticoso ma è un aspetto fondamentale della metodologia.

presentazione finale

  • I gruppi eseguono le presentazioni
  • Ogni alunno presenta il proprio contributo
  • Possibilmente presente un pubblico
  • L’insegnante e i gruppi valutano i gruppi e i singoli componenti

aspetti problematici

criticità

  • Difficoltà a valutare prestazioni complesse, inadeguatezza degli strumenti e della valutazione tradizionale
  • Difficoltà di gestione della classe per il docente, anche per abitudine a situazioni più "ordinate"
  • Confusione e disorientamento degli studenti, specialmente se abituati a didattica trasmissiva
  • Mancanza di flessibilità delle scuole, anche nel coinvolgimento di esperti esterni, nella mobilità degli studenti e nell'uso di strumentazioni non standard
  • Mancanza di abitudine al lavoro in team da parte degli insegnanti (soprattutto alla scuola secondaria)

consigli per iniziare

Idee in parte tratte e rielaborate da "10 Ways To Get Started In Project-Based Learning" by John Otterstedt
  • Inizia da un progetto non troppo ambizioso: guarda da vicino la tua classe e prova a risolvere un problema
  • Intervista il tuo Preside o il rappresentante dei genitori (o il presidente di un'associazione di genitori): discutete dei bisogni della scuola e delle questioni da risolvere, potrebbero nascere idee
  • Fai domande ai tuoi studenti e ascolta le loro risposte: le domande potrebbero riguardare eventi organizzati dalla scuola, regole e abitudini della scuola
  • Guardate fuori dalla finestra della vostra aula: potrebbero nascere idee interessanti (salva un albero, pianta un giardino, organizza turni per aiutare i più piccoli ad attraversare la strada)
  • Pensa alle ricorrenze annuali e decidi quale può essere interessante ai fini dei traguardi delle competenze nella tua disciplina o in più discipline (la giornata mondiale della poesia, la giornata dei diritti dei bambini, ecc)
  • Rileggi le Indicazioni Nazionali e cerca dei punti di contatto con il mondo esterno alla scuola
  • Consulta il sito del tuo comune e i siti delle associazioni di volontariato locali: potrebbero nascere idee legate ai bisogni della comunità

i consigli di edutopia tradotti e rivisitati

  • Usa i social media o LMS come Edmodo o Google Classroom per coinvolgere i tuoi studenti, aiutarli a collaborare, documentare, gestire verifiche formative
  • Raduna i team leaders o i responsabili di un certo compito invece di tenere una lezione a tutta la classe per massimizzare l'efficacia del tuo intervento
  • Pianifica spesso verifiche formative per assicurarti che gli studenti stiano fissando i contenuti e acquisendo le competenze necessarie, per dare feedback in modo costruttivo, per responsabilizzare gli studenti e per non rischiare di arrivare alla scadenza del progetto senza aver raggiunto alcun obiettivo
  • Give Up Power to Empower: lascia cioè il potere decisionale nelle mani degli studenti per responsabilizzarli. Sii presente e sostienili, ma lascia loro spazio per risolvere problemi
  • Decidi obiettivi intermedi e aiuta gli studenti ad organizzare il tempo: specialmente se non sono abituati a lavorare in modo autonomo
  • Rifletti sulla Driving Question: rivisita in continuazione la domanda guida, invita gli studenti a riflettere e a tenere bene in vista lo scopo del progetto
  • Fai creare contratti di gruppo: gli studenti stilano loro stessi le regole che vogliono darsi, a partire da modelli forniti dall'insegnante. Questo evita il conflitto docente/studenti e li rende più responsabili
  • Crea i gruppi con attenzione: considera tutti gli aspetti e le capacità dei membri
  • Lascia che gli studenti scelgano il proprio ruolo all'interno del gruppo: diventeranno esperti in quell'area o in quella funzione
  • Permetti una certa dose di conflitto: anche se è difficile, anche questo è problem solving. Sosteniamo, insegniamo strategie ma non blocchiamo subito ogni conflitto o disputa
  • Celebra i successi: trova modi creativi per complimentarti con i tuoi studenti, perché ne hanno bisogno (Mozilla Badges, Class Dojo)
  • Dai un feedback utile e accessibile: i consigli devono essere pratici, specifici e applicabili in modo che gli studenti possano implementare ciò che viene loro suggerito
  • Usa e ritorna al documento "Ciò che ci serve sapere": si tratta di un documento creato all'inizio del progetto in cui si chiede agli studenti ciò che hanno bisogno di imparare per portare a termine il progetto. Esso deve essere vivo e rivisitato in corsa, per capire cosa è già stato appreso e cosa si deve ancora imparare (metacognizione)
  • Chiedi ad ogni studente anche prodotti da completare individualmente: per evitare il rischio di chi "va a rimorchio" e per assicurarsi che ciascuno si appropri di tutti i contenuti
  • Permetti agli studenti di scegliere e di prendere decisioni riguardo ai prodotti: se gli studenti hanno voce in capitolo e possibilità di scelta si lasceranno coinvolgere e daranno il meglio nel corso del progetto
  • Alte aspettative: aspettati molto dai tuoi studenti e non cambiare in corsa. Alte aspettative danno vita a grandiosi prodotti.
  • Accogli gli studenti che stanno spesso assenti con obiettivi ragionevoli: per dare loro la possibilità di partecipare e farli sentire inclusi. Questo riduce il rischio di dispersione e di un atteggiamento passivo.
  • Crea progetti coinvolgenti con scopi autentici: questo è il consiglio più importante

Altri suggerimenti

I miei consigli

  • Scegli con grande attenzione le Driving Questions e verifica che siano importanti per i tuoi studenti, vicine al loro vissuto, altrimenti rischi che i ragazzi non si lascino coinvolgere.
  • Pensa le Driving Questions in modo che la risposta possa prevedere ampi approfondimenti legati a contenuti, ma che si presti facilmente all'ideazione di prodotti e servizi
  • Offri e organizza nella fase iniziale un vasto repertorio di materiali di varia tipologia (testi letterari, video, articoli, canzoni e altro) per permettere ai tuoi studenti di trovare le risposte alle loro domande. Specialmente se si tratta della prima volta in cui sono alle prese con il PBL e se sono piccoli, vanno guidati in questa fase. Non possono cercare tutto da soli. Crea un dossier, anche usando strumenti come Blendspace, Padlet, Symbaloo
  • Struttura le sessioni con una routine sempre uguale, ad esempio facendo precedere il lavoro autonomo da una tua minilesson su un aspetto organizzativo o su alcuni contenuti necessari per poter procedere nel lavoro. Poi dai un tempo da dedicare al lavoro autonomo e infine dedica con regolarità un tempo stabilito alla compilazione del Documento di narrazione e alla condivisione di quanto appreso o realizzato (share time).
  • Fissa scadenze intermedie e offri supporto nella scelta di strumenti e modalità per organizzare il lavoro: gli studenti stanno costruendo competenze, ma vanno sostenuti. Questo non vuol dire che ci sostituiamo a loro, ma che li aiutiamo a trovare risposte, ad esempio con domande di questo tipo: "Come potreste evitare il rischio di dimenticarvi la scadenza intermedia? Quale strumento potreste usare?"
  • Invita gli studenti a coinvolgere esperti esterni, ma fa' che siano loro, con il tuo supporto e la tua supervisione, a sceglierli e a contattarli: in questo modo saranno molto più motivati e dovranno affrontare compiti autentici legati alla scrittura e alla comunicazione.
  • Non preoccuparti se ad un certo punto ti sembrerà che nulla stia andando per il verso giusto: di solito nei progetti c'è un momento in cui si viene colti dalla disperazione e ci si pone inevitabilmente la domanda: "Chi me l'ha fatto fare?". Resisti, le cose di solito si sistemano e anzi alla fine si ha una soddisfazione che supera tutte le fatiche, ma chiediti anche: "Cosa non sta funzionando? Quale intervento mirato posso dare per sbloccare la situazione senza risolvere io stessa i problemi per conto degli studenti?".
  • Offri strategie, non soluzioni: resisti, lo so che siamo tentati di risolvere i problemi per i nostri studenti, ma quello che vogliamo fare è renderli autonomi, competenti, quindi guidiamoli a trovare le risposte, senza sostituirci a loro.
  • Insegna che i prodotti non sono scolpiti nella pietra: un aspetto fondamentale del PBL è che insegna ai ragazzi la capacità di continuare a migliorare, anche accogliendo i suggerimenti di compagni o altri stakeholders. Questo significa acquisire una forma mentis che li prepara al mondo reale, dove ci è sempre richiesto di revisionare continuamente quanto facciamo e la nostra pratica, in una continua tensione al miglioramento.
  • Sfrutta in più momenti il peer feedback: ma prima insegna come si fa a dare suggerimenti e critiche in modo rispettoso. Coinvolgi anche attori esterni, come compagni di altre classi, genitori o esperti che possano dare pareri autorevoli, prima della chiusura del progetto.
  • E' qui la festa?: concludi ogni progetto con grandi festeggiamenti anche a base di dolciumi, perché no? Questo funziona: associare momenti di convivialità al termine di un progetto permette di stampare nelle menti degli studenti un ricordo positivo e questo ci servirà quando proporremo il prossimo!
DUE PROGETTI CONDOTTI NELLE MIE CLASSI IN MODALITÀ PBL E DESCRITTI IN MODO DETTAGLIATO

una collezione di risorse sul pbl

grazie per l'attenzione

jenny poletti riz

Con l'eccezione della prima in alto, tutte le immagini sono di pubblico dominio. No attribution required. Licenza CC0

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