Napoli Greco-Romana Le origini della nostra città
Napoli
Fondata dai Cumani nell'VIII secolo a.C., fu tra le città egemoni della Magna Græcia, grazie al rapporto privilegiato con Atene,ed esercitò una notevole influenza commerciale, culturale e religiosa sulle popolazioni italiche circostanti tanto da diventare il centro della filosofia epicurea in Italia. Dopo il crollo dell'Impero romano, nell'VIII secolo la città formò un ducato autonomo indipendente dall'Impero bizantino; in seguito, dal XIII secolo e per circa seicento anni, fu capitale del regno di Napoli. Divenuta capitale del Regno delle Due Sicilie sotto i Borbone, ebbe un periodo di sviluppo socioeconomico culminato in una serie di primati civili e tecnologici tra cui la costruzione della prima ferrovia in Italia. Dopo l'annessione al Regno d'Italia soffrì di un sensibile declino esteso anche a tutto il sud Italia. Per motivi storici, artistici, politici ed ambientali è stata, dal IX secolo fino ad oggi, tra i principali centri di riferimento culturale d'Europa.
Le origini della città
La fondazione della città di Napoli è strettamente legata al mito della sirena Partenope.
Le sirene erano creature mitologiche proprie della tradizione greca, esseri per metà donna e metà uccelli (e non pesci, come da errata tradizione medievale). Celebre era il loro canto ammaliatore che conduceva equipaggi e navi alla deriva.
Altre versioni narrano invece della fuga sull'isolotto di Megaride della sirena con un mortale greco, e della fondazione della città da parte della coppia.
Da tale mito proviene la definizione di partenopei che ancora oggi identifica i napoletani.
PartHenOpe
Parthenope venne fondata dai Cumani nell'VIII secolo a.C., secondo la logica di una creazione di approdi e capisaldi nel golfo (epineion).
La città seppe prematuramente differenziarsi dalla madre patria, ossia dalla città madre, ed assumere una posizione competitiva rispetto ad essa.
Con l'avvento dell'aristocrazia cumana espulsa dal tiranno Aristodemo di Cuma dopo la vittoria di Aricia nel 507 a.C. la città venne rifondata come Neapolis (città nuova).
La "città nuova" seppe in breve tempo sia sostituirsi a Cuma nei commerci marittimi sia assumere il controllo sul golfo. Grazie al rapporto privilegiato con Atene diventò tra i più importanti porti del Mediterraneo, producendo uno sviluppo urbanistico che rimase immutato fino alla metà del I secolo a.C.
Alla fine del V secolo a.C. Neapolis si alleò con la popolazione osca, suscitando le ire di Cuma. Nel 326 a.C. venne conquistata dai Romani, conservando tuttavia la lingua greca almeno fino al II secolo d.C. In questo periodo la città costituì il punto focale della filosofia epicurea ed il luogo e residenza del ricco patriziato romano che trascorreva qui le pause di governo. Anche gli imperatori stessi, come Claudio e Nerone, trascorsero a Neapolis le loro pause dal governo dell'Impero.
Nel 2 a.C. Augusto la scelse come sede dei giochi Isolimpici, sul modello di Olimpia, poiché era la città più "greca d'Occidente".
Con il termine dell'età antica e l'incalzare delle invasioni barbariche, la città si chiuse nelle sue mura. Le zone un tempo meta dell'aristocrazia romana caddero preda delle razzie e dell'incuria.
Nel 476 l'ultimo imperatore romano d'occidente Romolo Augusto fu imprigionato nel Castel dell'Ovo, al tempo villa romana fortificata.
La Napoli Greco-romana
L'attuale centro storico della città di Napoli, dichiarato nel 1995 Patrimonio Mondiale dell'Unesco, si sovrappone in maniera incredibilmente precisa all'assetto urbanistico dell'antica città di Neapolis, come questa si presentava nel periodo di suo massimo sviluppo. Visitando il centro storico, è così possibile oggi individuare un'infinità di siti ricchi di tracce del prestigioso passato , il viaggio alla scoperta della Napoli delle origini può poi essere completato nei musei cittadini, in primis nel Museo Archeologico Nazionale.
Napoli Greca
Benchè la Napoli greco-romana si sarebbe sviluppata prevalentemente nell'area dell'attuale centro storico, il primo avamposto della città, fondato da un gruppo di navigatori Rodiesi nell'800 a.C. e poi ampliato e abitato da coloni greci di Cuma a partire dal 680 a.C., corrispondeva alla zona tra l'isoletta di Megaride e il monte Echia. Questo primo nucleo abitativo fu chiamato Parthenope, in onore della sirena vinta da Ulisse, il cui corpo, secondo il mito, sarebbe stato trascinato dalle onde fino alle spiagge dell'isolotto di Megaride. In quest'area, rimangono pochi resti della più antica storia di Napoli: in particolare, sul Monte Echia, si trovano resti di una necropoli dell'epoca cumana, oltre alle rovine della villa del patrizio romano Lucullo, di epoca successiva.
Napoli Romana
Nel 326 a.C., a seguito della II guerra sannitica, Neapolis è cinta d'assedio e conquistata dall'esercito romano; pur restando da quel momento sotto l'egemonia di Roma, alla città è però attribuito lo status di "civitas foederata", il che le consentirà di mantenere una certa autonomia, e di poter diventare un punto di incontro e di confronto di culture differenti, nei secoli successivi.
Nel I secolo a.C. la città raggiunge il suo massimo sviluppo, al punto da richiedere un'espansione urbanistica oltre i confini delle originarie mura: ne sono testimonianza i ritrovamenti in corrispondenza del chiostro di Santa Chiara, e gli insediamenti ad ovest, nelle zone di Chiaia e Posillipo e, più oltre, nell'area flegrea, resa accessibile dall'apertura della galleria conosciuta come Crypta Napoletana.
Sitografia
"Wikipedia"
Elenco delle immagini
Statua del dio Nilo
Napoli
Dal mito di Partenope a Neapolis
Partenope
Sala delle colonne di Castel dell ' Ovo
Veduta del Vesuvio da Posillipo
Isolimpia a Neapolis
Mosaico Greco-Romano
Spacca Napoli
Crypta napoletana
Maria Claudia Marrone